Vizzolo è cambiata, e cambierà ancora, ma abbiamo bisogno di riconoscerci in quello che vediamo, e in quello che eravamo perché, come diceva un grande narratore delle pianure, Gianni Celati, “anche l’immaginazione fa parte del paesaggio: lei ci mette in stato d’amore per qualcosa là fuori, ma più spesso è lei che ci mette in difesa con troppe paure; senza di lei non potremmo fare un solo passo, ma poi è lei che ci porta non si da dove”. Restiamo noi. Immaginiamo Vizzolo.
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