venerdì 27 marzo 2020

Emergenza, attenzione e solidarietà


Pur rispettando le prerogative e le responsabilità istituzionali, Vizzolo al futuro ha sollecitato l'amministrazione comunale a fronteggiare l'emergenza con due comunicazioni in particolare, il 16 marzo, e in data odierna, 27 marzo, con una lettera che riportiamo anche qui, per intero: 

"Con la presente, come già con la corrispondenza intercorsa lo scorso 16 marzo, ci facciamo carico delle numerose segnalazioni che ci giungono in merito alla grave emergenza che la nostra comunità sta vivendo. Siamo convinti che questa situazione necessiti, con sollecita urgenza, una maggiore incisività dell’attività amministrativa rispetto alle istituzioni preposte. In particolare è necessario un intervento specifico dell’ATS tenuto conto della rilevanza dei casi di contagio e, purtroppo, di morte che hanno afflitto il nostro paese, con una percentuale particolarmente significativa rispetto alle statistiche regionali e nazionali. Serve, inoltre, un drastico richiamo a CEM per quanto riguarda l’igienizzazione delle strade e delle aree pubbliche, nonché una rinnovata attenzione alla pulizia ordinaria, perché l’emergenza in sé non deve assolutamente distoglierci dalla prassi della normalità. Sarà inoltre indispensabile un confronto con la prefettura per garantire il rispetto delle disposizioni ministeriali perché fornisca il personale adatto a rispondere alle rinnovate esigenze di ordine pubblico. Ribadendo, anche in questa occasione, la massima solidarietà e comprensione, e rendendoci disponibili a collaborare nei modi e nelle forme più consone, Vizzolo al futuro chiede però risposte secondo i termini amministrativi, in modo da poterle condividere con la nostra comunità, rassicurandola sulla presenza e sull’operato dell’amministrazione tutta". 

Continuando a vigilare con attenzione, e invitando i cittadini a rispettare rigorosamente le disposizioni, Vizzolo al futuro rivolge anche un pensiero affettuoso a chi in questi drammatici momenti ha dovuto affrontare le prove più difficili, esprimendo la massima solidarietà e vicinanza.

domenica 15 marzo 2020

Buongiorno, mondo...


Buongiorno mondo, sono nato nel 1950 e oggi sono felicemente nonno di tre bellissimi nipoti. Faccio un salto indietro quando anch’io ero bambino: in quegli anni era appena passata la seconda guerra mondiale, c’era molta povertà, si stava ricostruendo e stavamo soffrendo, ma noi italiani siamo riusciti pian piano a uscire da quella situazione. Negli anni sessanta e settanta il popolo era stanco di continuare nella sofferenza, e cominciò ad alzare la voce e a ribellarsi e alla fine dei sessanta ci fu una rivoluzione operaia che dopo mesi di lotte si concluse con la vittoria. Iniziò un periodo di benessere per tutti: da quel periodo fino agli anni novanta si stava economicamente bene, il nostro bel paese era tornato a splendere e c’era lavoro per tutti. Non sapevamo cosa era lo spread, abbiamo fatto l’Europa (l’Europa c’era anche prima) e abbiamo imparato cos’è. Il debito pubblico è andato alle stelle, ci hanno defraudato delle nostre specializzazioni delle nostre eccellenze e, con la scusa del nostro debito, dal 1990 al 2010 siamo entrati in una crisi irreversibile Ora siamo entrati in un’altra guerra brutta silenziosa e invisibile, che sta distruggendo la nostra gente e la nostra economia: ne usciremo con le ossa rotte e si paventa un periodo molto buio. (Mi preoccupo pensando ai figli, ai nipoti, e spero che  questa situazione cambi presto). La nostra bella Italia è in balia delle onde ma si risolleverà se ci ricorderemo della nostra cultura, della nostra intelligenza, della nostra scienza. Abbiamo i miglior cervelli, abbiamo il mare, le montagne le  isole, le migliori colture, il miglior cibo, il meglio di tutto. In nessuna parte del mondo hanno quello che abbiamo noi italiani. Però per poter ripartire ci sarebbe bisogno che tutti i paesi del mondo, ci aiutassero come? Cancellando il debito pubblico, salvaguardando solo i piccolo investitori: solo così potremo risollevarci nel breve. Salveremmo il ricordo dei nostri nonni, padri che hanno combattuto per la nostra libertà, per la nostra dignità. Salveremmo anche le lotte operaie che tanto fecero per avere un po’ di benessere. (Lavoro per tutti significa dignità per tutti). Tutto questo è il desiderio e la speranza di un nonno, poter andarsene vedendo un futuro roseo dei figli e nipoti, ma non è un sogno campato per aria: la storia ci insegna che anche alla Germania, dopo le guerre, gli fu quasi azzerato il debito pubblico. (NonnoVince)