domenica 15 marzo 2020

Buongiorno, mondo...


Buongiorno mondo, sono nato nel 1950 e oggi sono felicemente nonno di tre bellissimi nipoti. Faccio un salto indietro quando anch’io ero bambino: in quegli anni era appena passata la seconda guerra mondiale, c’era molta povertà, si stava ricostruendo e stavamo soffrendo, ma noi italiani siamo riusciti pian piano a uscire da quella situazione. Negli anni sessanta e settanta il popolo era stanco di continuare nella sofferenza, e cominciò ad alzare la voce e a ribellarsi e alla fine dei sessanta ci fu una rivoluzione operaia che dopo mesi di lotte si concluse con la vittoria. Iniziò un periodo di benessere per tutti: da quel periodo fino agli anni novanta si stava economicamente bene, il nostro bel paese era tornato a splendere e c’era lavoro per tutti. Non sapevamo cosa era lo spread, abbiamo fatto l’Europa (l’Europa c’era anche prima) e abbiamo imparato cos’è. Il debito pubblico è andato alle stelle, ci hanno defraudato delle nostre specializzazioni delle nostre eccellenze e, con la scusa del nostro debito, dal 1990 al 2010 siamo entrati in una crisi irreversibile Ora siamo entrati in un’altra guerra brutta silenziosa e invisibile, che sta distruggendo la nostra gente e la nostra economia: ne usciremo con le ossa rotte e si paventa un periodo molto buio. (Mi preoccupo pensando ai figli, ai nipoti, e spero che  questa situazione cambi presto). La nostra bella Italia è in balia delle onde ma si risolleverà se ci ricorderemo della nostra cultura, della nostra intelligenza, della nostra scienza. Abbiamo i miglior cervelli, abbiamo il mare, le montagne le  isole, le migliori colture, il miglior cibo, il meglio di tutto. In nessuna parte del mondo hanno quello che abbiamo noi italiani. Però per poter ripartire ci sarebbe bisogno che tutti i paesi del mondo, ci aiutassero come? Cancellando il debito pubblico, salvaguardando solo i piccolo investitori: solo così potremo risollevarci nel breve. Salveremmo il ricordo dei nostri nonni, padri che hanno combattuto per la nostra libertà, per la nostra dignità. Salveremmo anche le lotte operaie che tanto fecero per avere un po’ di benessere. (Lavoro per tutti significa dignità per tutti). Tutto questo è il desiderio e la speranza di un nonno, poter andarsene vedendo un futuro roseo dei figli e nipoti, ma non è un sogno campato per aria: la storia ci insegna che anche alla Germania, dopo le guerre, gli fu quasi azzerato il debito pubblico. (NonnoVince)

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