mercoledì 24 aprile 2024

Festa d'Aprile


Un documento storico che raccoglie canzoni e testimonianze, prodotto da Daniele Denti e registrato da Dario Ravelli, con la partecipazione del Coro dell Mondine di Melegnano. Ricorda Michele Anelli: “Quando nel 2006 ho lavorato con Evasio Muraro a Festa d’aprile, era il periodo in cui stavo portando a termine, dopo vent'anni, la storia dei Groovers, che sarebbe definitivamente terminata nel 2009. Sentivo la necessità di un nuovo corso. Scegliere di cantare in italiano non fu facile. Il mio background musicale è principalmente basato sulla musica americana (da Memphis a Chicago, da New York a Los Angeles per intenderci) e anglosassone. Festa d’aprile coniugava perfettamente il bisogno di un cambiamento con un contenuto a cui mi sono sempre sentito legato fin dall'adolescenza. Benché la mia voce italiana non fosse ancora matura, affrontai il lavoro con estrema passione, conscio dei limiti personali. Il senso del lavoro travalicava le mie debolezze tecniche perché eravamo sul pezzo per garantire alla memoria di essere (e diventare) meno sbiadita. L’arte e gli artisti in generale hanno sempre fiutato l’aria prima degli avvenimenti. La storia della canzone è colma di testi in cui si possono leggere i dubbi e le paure di cambiamenti a cui inesorabilmente abbiamo poi assistito. Ecco che Festa d’aprile, con le canzoni, le interviste sul campo e gli interventi di persone autorevoli fu qualcosa di più che un semplice disco con libretto. Era il frutto della consapevolezza di una scelta a cui non abbiamo rinunciato. Non possiamo abdicare. Il supporto del Levante ebbe un'enorme importanza, senza sarebbe stata come una goccia nel mare. Erano gli anni in cui la collaborazione con Evasio era molto stretta, quasi quotidiana. Lavoravamo musicalmente su diversi fronti senza mai risparmiarci. Ogni singolo secondo di ogni canzone prodotta, compresi i canti presenti in Festa d'aprile, avevano avuto tutta la nostra passione. I canti partigiani e quelli successivi alla Liberazione avevano avuto tutto il nostro sforzo creativo. Sono canti che valgono per me quello che Woody Guthrie ha significato, citandone solo alcuni, per Bob Dylan, Bruce Springsteen e Joe Strummer”. 


Scarica e ascolta qui:


  1) Valsesia (3.43)

  2) La preghiera del partigiano (2.16)

  3) intervento Giovanni Pesce#1 (3.54)

  4) Bella ciao#1 (3.40)

  5) Il partigiano (2.40)

  6) Festa d'Aprile (4.28)

  7) intervento Bianca Bracci Torsi (2.54)

  8) Marciar marciar (3.26)

  9) Dalle belle città (3.05)

10) intervento di Marino Severini (3.43)

11) Fischia il vento (3.25)

12) Addio Bologna bella (3.07)

13) intervento Rosanna Carretto (4.15)

14) Col parabello (2.37)

15) intervento Giovanni Pesce#2 (0.7)

16) Bella ciao#2 (3.29)













 

martedì 16 aprile 2024

Sarmazzano: nel tempo e nello spazio

La dettagliatissima ricognizione fotografica di Sarmazzano per Guido Ferrari è diventata un viaggio negli spazi, ricchi di contrasti e di prospettive, e nel tempo, tanto che gli ha ispirato  un breve ed emozionante racconto: “La chiesetta di S. Antonio, (protettore dei contadini e degli animali) si erge all'ingresso della maestosa cascina di Sarmazzano dalla quale esco passando sotto all'arcata principale della torretta, lasciando nella corte tre galli che fanno a gara per chi produce il canto più chiassoso. Sono le quattro, di una mattina di una calda estate del 1925, stringendo tra le mani le briglie di Moro e Mora i cavalli che trainano il carro sul quale siedo, passando davanti alla chiesa, mi faccio il segno della croce, chiedendo a nostro Signore di starmi vicino, sprono i cavalli e mi dirigo in aperta campagna sulla stradina che porta al piccolo mulino, porto il grano a macinare per poi riportarlo nella corte dove le donne mi aiuteranno a scaricarlo, così potrò iniziare un altro lavoro, in stalla a dar fieno alle mucche, a pulir i canali, e tante cose ancora, in questa cascina con parecchie famiglie, e molti bambini, non è mai sera finché la fatica non ci vince e ci si siede tutti insieme per la cena, senza bimbi crollati a far la nanna, per poter finalmente sognare un giocattolo, sempre sperato, ma solo sognato. Tra poche ore inizierà un'altra giornata qui a Sarmazzano, in attesa di quando un nuovo quartiere sorgerà! Buon di tutto un po', a chi vorrà fantasticare, per fare quel che si potrà immaginare. A presto, io me”.

  

Guido Ferrari: Storia di un quartiere

Con la sua mostra fotografica Guido Ferrari ci porterà alla scoperta di un quartiere, Sarmazzano, dalle radici antichissime attraverso uno sviluppo impetuoso fino ai nostri giorni. Tra luci e ombre, panorami e piccoli dettagli, un magnifico viaggio nel tempo in bianco e nero.

giovedì 4 aprile 2024

Vizzolo Graffiti

Come scriveva il grande scrittore americano E. L. Doctorow: “Quelli che contemplo sono tempi in cui la gente aveva una storia da recitare e le strade sulle quali camminare erano paesaggi narrativi”. Sui muri di Vizzolo abbiamo letto storie inedite e importanti, e con Vizzolo Graffiti, una collezione disponibile sui canali digitali di Vizzolo al futuro, abbiamo provato a intuire un filo comune che lega queste interpretazioni cromatiche che, in modi tutti da scoprire, determinano il volto e le dimensioni di un intero territorio, reale e, insieme, fantastico. Le fotografie sono di Serafina Oca, Enrico Gatti, Stefano Hourria e Guido Ferrari che presenta così Vizzolo Graffiti: “Imboccando la pista ciclabile che va verso Colturano, ad un certo punto ci si trova all'inizio di un sottopasso, dove si viene avvolti da mille colori, graffiti l’uno accanto all’altro, e non sai da dove iniziare: scritte colorate, tutte sagomate, dai contorni che inducono a seguire con il tuo guardare dove vanno a finire. Il murales è firmato e il nome rimane nell’anonimato, ma si è affascinati, di guardare il prossimo lavoro, e poi ancora un altro, e un’altro ancora, tutti vicini. I graffitari compongono queste, direi, quasi opere, mai esaltate, mai riportate da nessuna conversazione: si parla solo del tempo e di calcio, ma l'animo di chi impiega tante ore nel disegnare su uno spazio un’idea,  un disagio, un’esaltazione rimane con nessuno da applaudire, nessuno al quale chiedere del perché, del quando, e di dove vedremo il prossimo disegnare di figure e di parole, da tanti snobbate, seppur mi appaiono opere realizzate su muri grigi dimenticati!”. Come tutte le mostre digitali di Vizzolo al futuro, l’accesso a Vizzolo Graffiti è gratuito, senza pubblicità, sponsor o necessità di registrazione, perché riteniamo che la bellezza debba essere a portata di tutti. Invitiamo gli artisti che si riconoscono a lasciare una testimonianza, siete sempre i benvenuti, e grazie per i colori che avete lasciato sulla strada di tutti