martedì 21 aprile 2020

Una lettera aperta a tutti...


Gentilissima sindaca dottoressa Salvatori, non è mio costume prendere carta e penna ed intervenire nelle discussioni che nascono e muoiono sui social, di solito perché le stesse s’infiammano per un nonnulla e alle persone viene facile scrivere (o dire) cose in quanto “protetti” dallo schermo di un computer o di un telefonino; preferisco di gran lunga (vuoi anche, forse, per il lavoro che faccio) una sana e “antica” discussione faccia a faccia. Tuttavia, quanto successo negli ultimi giorni ha fortemente colpito questo mio modo di essere, portandomi, dopo attenta riflessione, ad intervenire pubblicamente. Non è mistero che la sottoscritta fosse candidata alle precedenti elezioni, così come non è altrettanto arcano che attualmente mi trovi impegnata a sostenere il consigliere Enrico Gatti insieme al gruppo Vizzolo al futuro. Ho sempre cercato di comprendere appieno le difficoltà che una persona che non fa POLITICA di mestiere come Lei, potesse incontrare sul suo cammino: non è infatti facile governare un paese di circa quattromila abitanti, la maggior parte dei quali si conosce uno con l’altro… Così come non è di sicuro facile districarsi in questo periodo in tutte le incombenze giornaliere…Però (e in tutto questo c’è un però) alcune cose devo dirle… Vede, a me hanno insegnato che prima di fare certi lavori (in tutti i campi della vita) è necessario imparare; insomma prima di salire in cattedra e dare lezioni di vita è necessario frequentare la scuola della vita… Mi hanno altresì insegnato che prima di parlare o scrivere è sempre bene contare fino a dieci e capire a fondo quello che si dice o si scrive, anche e soprattutto quando si ricopre un ruolo (e non necessariamente istituzionale). Ecco, credo tutto quello che ho descritto sopra, Lei non lo abbia fatto. Invero (riferendomi al commento scritto nel video del 18 aprile 2020) Lei parla di “mozione” ed “emendamento” in maniera del tutto uniforme senza (forse, spero) minimamente sapere che i due atti appena descritti rappresentano, nella loro ratio, due tipologie di atti nettamente distinti tra loro; di talché viene a cadere anche la parte successiva del testo, ove Lei chiede perché, specificando che il bilancio è stato inviato prima del 24 febbraio, nulla è stato fatto entro la scadenza del 9 marzo; la risposta è semplice e senza alcuna pretesa polemica: perché nulla doveva essere fatto. Badi bene… Non è necessario essere laureati in giurisprudenza o fare di professione i politici… Basta solo che un cittadino curioso (e ahimè, a Vizzolo ce ne sono) cerchi su in rete la differenza tra i due termini per avvedersi che quanto Lei ha scritto non corrisponde, né può corrispondere. Le mozioni infatti sono atti governativi che servono a promuovere una discussione perseguendo quel principio di mera collaborazione politica tra le forze governative; qualora approvate, infatti, hanno il puro scopo di indirizzare le scelte della maggioranza; gli emendamenti, invece, atti più radicali e non a scopo collaborativo, hanno il fine di variare una o più parti di una legge o di un atto governativo, con lo scopo primario di eliminare il testo originario sovrapponendo quello proposto (genericamente dalle forze di opposizione, anche se in alcuni casi, come qui a Vizzolo, non sempre è così). Continua... (Iliza Ugliano)

Nessun commento:

Posta un commento