martedì 16 aprile 2024

Sarmazzano: nel tempo e nello spazio

La dettagliatissima ricognizione fotografica di Sarmazzano per Guido Ferrari è diventata un viaggio negli spazi, ricchi di contrasti e di prospettive, e nel tempo, tanto che gli ha ispirato  un breve ed emozionante racconto: “La chiesetta di S. Antonio, (protettore dei contadini e degli animali) si erge all'ingresso della maestosa cascina di Sarmazzano dalla quale esco passando sotto all'arcata principale della torretta, lasciando nella corte tre galli che fanno a gara per chi produce il canto più chiassoso. Sono le quattro, di una mattina di una calda estate del 1925, stringendo tra le mani le briglie di Moro e Mora i cavalli che trainano il carro sul quale siedo, passando davanti alla chiesa, mi faccio il segno della croce, chiedendo a nostro Signore di starmi vicino, sprono i cavalli e mi dirigo in aperta campagna sulla stradina che porta al piccolo mulino, porto il grano a macinare per poi riportarlo nella corte dove le donne mi aiuteranno a scaricarlo, così potrò iniziare un altro lavoro, in stalla a dar fieno alle mucche, a pulir i canali, e tante cose ancora, in questa cascina con parecchie famiglie, e molti bambini, non è mai sera finché la fatica non ci vince e ci si siede tutti insieme per la cena, senza bimbi crollati a far la nanna, per poter finalmente sognare un giocattolo, sempre sperato, ma solo sognato. Tra poche ore inizierà un'altra giornata qui a Sarmazzano, in attesa di quando un nuovo quartiere sorgerà! Buon di tutto un po', a chi vorrà fantasticare, per fare quel che si potrà immaginare. A presto, io me”.

  

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