mercoledì 16 ottobre 2024
domenica 15 settembre 2024
Le nostre mostre 2019-2024
giovedì 12 settembre 2024
Mio fratello aviatore
“Avevo un fratello aviatore. Un giorno, la cartolina. Fece i bagagli, e via, lungo la rotta del sud. Mio fratello è un conquistatore. Il popolo nostro ha bisogno di spazio; e prendersi terre su terre, da noi, è un vecchio sogno. E lo spazio che s'è conquistato è sui monti del Guadarrama. È di lunghezza un metro e ottanta, uno e cinquanta di profondità”. (Bertolt Brecht, Mio fratello aviatore)
Buon viaggio a tutti!
Nuova (si fa per dire) amministrazione, solita (vecchia) storia. Come avevamo ampiamente previsto, la fuga dall’ufficio finanze e tributi continua: qualcuno ha un piede fuori dalla porta, e qualcuno è già partito. Naturalmente i conti non c’entrano nulla e il fuggi fuggi è dettato unicamente da motivi personalissimi, solo che li hanno urlati così forte che li abbiamo sentiti fin qui. E non è mica finita.
lunedì 9 settembre 2024
Vizzolo: 10 settembre 1944-2024
Era soltanto un suono lontano nel cielo scuro. Un ronzio infinito, persistente, a caccia del nemico. Un piccolo aereo solitario che partiva da lontano. La gente lo chiamava il Pippo e una notte di settembre di ottant’anni fa fece rotta su Vizzolo e sganciò tutti i suoi ordigni. L’ultimo trovò come bersaglio una piccola, innocua luce accanto alla cascina Bernarda e un’intera famiglia, cinque persone, scomparve nelle macerie. La burocrazia la definì, agli atti, “morte accidentale per incursione aerea”, e così la guerra resta un incubo che non finisce mai.
sabato 1 giugno 2024
Repubblica, singolare e femminile
“Vivendo assieme, ci attribuiamo reciprocamente una responsabilità individuale. Assumiamo la responsabilità dei nostri atti e ancor più intenzionalmente quella dei nostri pensieri. La nostra interazione sociale consiste in gran parte nel comunicarci l’un l’altro qual è il genere di pensiero giusto e nel deplorare quello sbagliato. Proprio in questo modo costruiamo le istituzioni, comprimendo le nostre idee in una forma comune”. (Mary Douglas, Come pensano le istituzioni, 1986)
mercoledì 24 aprile 2024
Festa d'Aprile
Un documento storico che raccoglie canzoni e testimonianze, prodotto da Daniele Denti e registrato da Dario Ravelli, con la partecipazione del Coro dell Mondine di Melegnano. Ricorda Michele Anelli: “Quando nel 2006 ho lavorato con Evasio Muraro a Festa d’aprile, era il periodo in cui stavo portando a termine, dopo vent'anni, la storia dei Groovers, che sarebbe definitivamente terminata nel 2009. Sentivo la necessità di un nuovo corso. Scegliere di cantare in italiano non fu facile. Il mio background musicale è principalmente basato sulla musica americana (da Memphis a Chicago, da New York a Los Angeles per intenderci) e anglosassone. Festa d’aprile coniugava perfettamente il bisogno di un cambiamento con un contenuto a cui mi sono sempre sentito legato fin dall'adolescenza. Benché la mia voce italiana non fosse ancora matura, affrontai il lavoro con estrema passione, conscio dei limiti personali. Il senso del lavoro travalicava le mie debolezze tecniche perché eravamo sul pezzo per garantire alla memoria di essere (e diventare) meno sbiadita. L’arte e gli artisti in generale hanno sempre fiutato l’aria prima degli avvenimenti. La storia della canzone è colma di testi in cui si possono leggere i dubbi e le paure di cambiamenti a cui inesorabilmente abbiamo poi assistito. Ecco che Festa d’aprile, con le canzoni, le interviste sul campo e gli interventi di persone autorevoli fu qualcosa di più che un semplice disco con libretto. Era il frutto della consapevolezza di una scelta a cui non abbiamo rinunciato. Non possiamo abdicare. Il supporto del Levante ebbe un'enorme importanza, senza sarebbe stata come una goccia nel mare. Erano gli anni in cui la collaborazione con Evasio era molto stretta, quasi quotidiana. Lavoravamo musicalmente su diversi fronti senza mai risparmiarci. Ogni singolo secondo di ogni canzone prodotta, compresi i canti presenti in Festa d'aprile, avevano avuto tutta la nostra passione. I canti partigiani e quelli successivi alla Liberazione avevano avuto tutto il nostro sforzo creativo. Sono canti che valgono per me quello che Woody Guthrie ha significato, citandone solo alcuni, per Bob Dylan, Bruce Springsteen e Joe Strummer”.
Scarica e ascolta qui:
1) Valsesia (3.43)
2) La preghiera del partigiano (2.16)
3) intervento Giovanni Pesce#1 (3.54)
4) Bella ciao#1 (3.40)
5) Il partigiano (2.40)
6) Festa d'Aprile (4.28)
7) intervento Bianca Bracci Torsi (2.54)
8) Marciar marciar (3.26)
9) Dalle belle città (3.05)
10) intervento di Marino Severini (3.43)
11) Fischia il vento (3.25)
12) Addio Bologna bella (3.07)
13) intervento Rosanna Carretto (4.15)
14) Col parabello (2.37)
15) intervento Giovanni Pesce#2 (0.7)
16) Bella ciao#2 (3.29)
martedì 16 aprile 2024
Sarmazzano: nel tempo e nello spazio
Guido Ferrari: Storia di un quartiere
Con la sua mostra fotografica Guido Ferrari ci porterà alla scoperta di un quartiere, Sarmazzano, dalle radici antichissime attraverso uno sviluppo impetuoso fino ai nostri giorni. Tra luci e ombre, panorami e piccoli dettagli, un magnifico viaggio nel tempo in bianco e nero.
giovedì 4 aprile 2024
Vizzolo Graffiti
Come scriveva il grande scrittore americano E. L. Doctorow: “Quelli che contemplo sono tempi in cui la gente aveva una storia da recitare e le strade sulle quali camminare erano paesaggi narrativi”. Sui muri di Vizzolo abbiamo letto storie inedite e importanti, e con Vizzolo Graffiti, una collezione disponibile sui canali digitali di Vizzolo al futuro, abbiamo provato a intuire un filo comune che lega queste interpretazioni cromatiche che, in modi tutti da scoprire, determinano il volto e le dimensioni di un intero territorio, reale e, insieme, fantastico. Le fotografie sono di Serafina Oca, Enrico Gatti, Stefano Hourria e Guido Ferrari che presenta così Vizzolo Graffiti: “Imboccando la pista ciclabile che va verso Colturano, ad un certo punto ci si trova all'inizio di un sottopasso, dove si viene avvolti da mille colori, graffiti l’uno accanto all’altro, e non sai da dove iniziare: scritte colorate, tutte sagomate, dai contorni che inducono a seguire con il tuo guardare dove vanno a finire. Il murales è firmato e il nome rimane nell’anonimato, ma si è affascinati, di guardare il prossimo lavoro, e poi ancora un altro, e un’altro ancora, tutti vicini. I graffitari compongono queste, direi, quasi opere, mai esaltate, mai riportate da nessuna conversazione: si parla solo del tempo e di calcio, ma l'animo di chi impiega tante ore nel disegnare su uno spazio un’idea, un disagio, un’esaltazione rimane con nessuno da applaudire, nessuno al quale chiedere del perché, del quando, e di dove vedremo il prossimo disegnare di figure e di parole, da tanti snobbate, seppur mi appaiono opere realizzate su muri grigi dimenticati!”. Come tutte le mostre digitali di Vizzolo al futuro, l’accesso a Vizzolo Graffiti è gratuito, senza pubblicità, sponsor o necessità di registrazione, perché riteniamo che la bellezza debba essere a portata di tutti. Invitiamo gli artisti che si riconoscono a lasciare una testimonianza, siete sempre i benvenuti, e grazie per i colori che avete lasciato sulla strada di tutti