giovedì 19 novembre 2020

Il vizzolese

Nella seconda metà degli anni ottanta Vizzolo cresceva. E crescevamo anche noi. Eravamo ancora adolescenti: quella che adesso viene definita un’età difficile. Ma noi non lo sapevamo di essere in una età difficile e, pensavamo solo a vivere: i numerosi cantieri vizzolesi li visitammo tutti,  abbiamo costruito e demolito go-kart, inseguiti dal vigile Agostino, che non ci ha mai dato una multa. Poi, ripercorrendo le orme di fratelli e amici più grandi, la passione per la musica. Prima nelle cantine dei nostri genitori, poi sull’immancabile palco del teatro della parrocchia (c’era un teatro a Vizzolo!). Quando venne il momento di trovare un posto giusto per la sala prove trovammo, con l’aiuto di Gabriella Berlinzani, la preside, e in comune di Faustino Domi, una stanza sotto le scuole. Ribattezzamo quel posto Virus, in omaggio al centro sociale milanese. Per primi si trasferirono i Train And Plane, seguiti dai Settore Out e poi da tanti altri musicisti vizzolesi utilizzarono una delle primissime sale prove pubbliche dell’hinterland milanese. C’è stato un tempo a Vizzolo in cui ci si parlava e si potevano fare delle cose.

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